Interviste

giovedì 23 novembre 2017

REVIEW PARTY "Una cittadina tranquilla" di Elsebeth Egholm {NEWTON COMPTON}

Buon pomeriggio amici dei libri! Sono tornata, dopo un paio di giorni di latitanza... e porto con me la recensione, in occasione del Review Party, del romanzo di  Elsebeth Egholm, ed edito Newton Compton, in uscita oggi!


Titolo: Una cittadina tranquilla
Titolo originale: Skjulte fejl og mangler
Autore: Elsebeth Egholm
Editore: Newton Compton
Pagine: 375
Genere: Thriller
Prezzo: 10,00€
Data di uscita: 23 novembre 2017


Un macabro ritrovamento in riva al fiume aprirà le porte di un incubo 

Dicte, una giornalista danese, sta festeggiando il compleanno in un caffè di Århus, una cittadina della Danimarca, insieme alle amiche Ida Marie e Anne. Chiacchierano tranquillamente nel delizioso locale in riva al fiume, quando una cassa emerge dalle acque, suscitando la loro curiosità. La sorpresa, però, fa presto a diventare orrore, quando dentro la cassa viene rinvenuto il corpo senza vita di un neonato, accompagnato da una copia del Corano. Tutto fa pensare a un macabro rituale e le tre donne, ancora sconvolte, fanno la conoscenza del commissario Wagner, incaricato del caso. Ma i particolari inquietanti non smettono di ossessionare le tre amiche, visto che nella clinica in cui Ida Marie sta per partorire qualcuno ha tracciato delle agghiaccianti scritte sulle fronti di alcuni neonati. Poco dopo, lo stesso figlio di Ida Marie viene rapito e Dicte si ritrova invischiata nelle indagini. Dovrà trovare la forza di affrontare il proprio passato, fare finalmente pace con i suoi fantasmi interiori. Ma per esserne capace dovrà imparare a guardare oltre le apparenze. 



Dicte è una giornalista, di quarant'anni e con una figlia adolescente che, dopo il divorzio si è trasferita da Copenaghen a Århus, una cittadina più piccola non distante dalla capitale.
Dicte, con le sue amiche, Anne e Ida Marie, festeggia il suo compleanno sulle rive del fiume quando, dopo aver passato una serata divertente non avviene l'impensabile: una bacinella solca le acque del fiume, e dentro, infagottato tra le coperte, vi è un neonato. Morto.
Le tre donne rimangono, logicamente, colpite terribilmente dall'avvenimento, soprattutto Ida Marie, incinta e quasi al termine della sua gravidanza.
Aver trovato il corpicino del bambino, oltre ad avere dei risvolti negativi per la donna dal punto di vista psicologico, le porta dei danni anche sul lavoro, poichè viene 'costretta' ad occuparsi del caso, nonostante lei non sia una giornalista che si occupa di cronaca, ma bensì di finanza.
Per occuparsi con lei dell'articolo commissionatole le viene affiancato Bo, un fotografo estremamente capace e dal profilo interessante.
Per fare luce sul caso i due si affideranno a Wagner, responsabile del caso e con il quale incastreranno le loro esistenza. Tre persone completamente diverse a rincorrere le piccole tracce lasciate da chi è responsabile di tale brutalità.
Il caso del bambino 'Mosè' però, non è il solo a prendere piede nella trama, infatti, dopo il rinvenimento di una pagina del Corano nella bacinella, e dopo che alcuni neonati vengono 'marchiati' in ospedale, la situazione è terribilmente inquientante, e a peggiorare il tutto è la scomparsa del bambino di Ida Marie, che intanto è venuto al mondo nello stesso ospedale dei bambini marchiati.
Dicte, Bo, Wagner, Anne e Ida Marie non possono che seguire le tracce per risolvere due casi che si scopriranno poi essere intrecciati indissolubilmente: un bambino da salvare, ed un bambino a cui regalare un riposo eterno degno di una vita innocente.


Il pianto esplose in singhiozzi secchi. Era al centro del pavimento. Desiderava proteggere se stessa e i suoi cari. Andare a prendere Rose a scuola, infilarla sotto una campana di vetro e sigillarla. Mettere anche Svendsen , per evitare che qualche pazzo lo rapisse. Montare a cavallo e salvare vite.

Elsebeth Egholm è una scrittrice danese che ha creato, attraverso i suoi libri, un vero evento mediatico, in quanto, da questi è stata tratta e prodotta la serie tv che vede proprio la nostra Dicte come protagonista, ed è distribuita in tutto il mondo.
Dicte è una donna intelligente ed arguta, sicuramente sta vivendo un momento di sconvolgimenti e questo la rende, a volte, un po' insicura: è sulla soglia dei quaranta, con un matrimonio finito alle spalle e trasferita da poco in una nuova città, con una figlia adolescente da accudire. Nonostante tutto questo però Dicte si barcamena in maniera discreta tra le difficoltà della vita, e del lavoro.
Dicte è un personaggio che mi piace, è una donna sicura, ma al contempo fragile visto il particolare momento che sta vivendo; ha spiccate doti investigative e di osservazione che la rendono competente ed utile alla redazione del giornale per cui lavora.
Interessante anche come il ritrovamento del piccolo bambino attivi dei meccanismi in tutte e tre le donne protagoniste della storia, cambiandole profondamente e ricordando loro che la vita è tutt'altro che perfetta.

E' difficile infatti per tutte e tre riuscire ad allontanare le immagini del piccolo corpo poichè tutte e tre si sentono colpite nel profondo: Dicte è madre, e non riesce ad immaginare dolore più profondo di perdere sua figlia, mentre Ida Marie è ormai vicinissima al parto e non riesce a smettere di pensare a tutto il male che c'è nel mondo e che verrà assorbito e colpirà il suo bambino, ed infine Anne, ostetrica, si scontra di fronte alla realtà, per quanto lei possa lottare per la vita dei bambini che fa nascere, il mondo è marcio e gli sforzi possono vanificarsi in un momento.

Ci fu silenzio. In sottofondo sentiva il jingle della CNN. Il notiziario. Erano riusciti a sostiruirsi ai puzzle, al ricamo a punto croce e alla noia in generale. E se non c'era niente d'interessante, bastava premere un pulsante.

La scrittrice è molto descrittiva, ci trasporta con stile attraverso i diversi filoni narrativi ed i pensieri dei protagonisti, in particolare in quelli di Dicte, che ci aiutano ad indagare e a far luce sulla vicenda.
Interessante l'opportunità che ci viene regalata di esplorare, attraverso una narrazione in che non si focalizza solo su un personaggio, tutti gli aspetti e le sfaccettature della storia e dei suoi protagonisti, garantendoci una comprensione totale.
Nonostante la storia non abbia momenti di azione particolarmente rilevanti, questa non annoia mai, ma al contrario rende giustizia ai piccoli particolari e ci consente di apprezzare molto di più i personaggi, rendendo, soprattutto Dicte, intrigante.
Sicuramente dopo aver incontrato 'faccia a faccia' Dicte, mi fionderò a vedere la serie tv, con la speranza che sappia catturarmi come ha fatto il romanzo!



CONOSCETE GIA' LE STORIE DELLA GIORNALISTA DICTE, O PENSATE DI INTRAPRENDERE QUESTO VIAGGIO CON LEI E LE SUE INDAGINI?
SBIRCIATE ANCHE COSA NE PENSANO LE MIE COLLEGHE!


Enjoy,
Chiara

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