martedì 3 aprile 2018

REVIEW PARTY "La madre perfetta" di Gin Phillips {PIEMME}

Buongiorno amici dei libri, buon martedì!
Avete passato bene questi giorni di festa?
Per farvi riprendere dalle abbuffate vi propongo la recensione di un libro, letto in occasione del Review Party, ed in uscita oggi per Piemme!


Titolo: La madre perfetta
Titolo originale: Fierce Kingdom
Autore: Gin Phillips 
Editore: Piemme
Genere: Mystery
Pagine: 264
Prezzo: 18,50€
Data di uscita: 3 aprile 2018

È un pomeriggio come molti altri, e Joan, dopo essere andata a prendere Lincoln all'asilo, come sempre s'inventa qualcosa per far passare più in fretta il pomeriggio.
Il museo della scienza, la biblioteca, lo zoo. Oggi la scelta cade su quest'ultimo. È la passione di Lincoln, stare sulla sabbia nella Fossa dei Dinosauri e inscenare battaglie e avventure, cattivi contro buoni, vita contro morte. Joan lo guarda e intanto pensa che se li ricorderà, questi pomeriggi col peso di suo figlio sulle ginocchia e intorno una sensazione che somiglia all'euforia.
Intanto le ore passano e presto è l'imbrunire. Lo zoo sta per chiudere. Gli animali vanno a dormire. Ma i loro versi non sono l'unica cosa che si sente. All'improvviso, nell'aria immobile, c'è un rumore secco. Uno schiocco, seguito da un altro subito dopo. Sembrano palloncini che scoppiano. Invece sono spari.
E in un momento, tutte le paure più remote diventano concrete: il terrore per il suo bambino, la paura di perderlo. Lo zoo è in mano ai terroristi, con dentro tutti gli animali, e Joan, col suo bambino di quattro anni, dovrà nascondersi, e allo stesso tempo preservare suo figlio da tutto ciò che li aspetta, fargli credere che si tratti solo di un gioco.
Perché essere madre è anche vedere il mondo con gli occhi dell'unica creatura al mondo che sarà per sempre parte di te.


Joan dopo aver passato un pomeriggio con il suo piccolo Lincoln allo zoo sta indirizzandosi verso l'uscita dello stabilimento; la mente vola dalle faccende familiari alle storie fantastiche dei supereroi che Lincoln immagina e racconta a raffica.
Ad un certo punto lo scoppio di petardi 'risveglia' Joan dai suoi pensieri e la mette inspiegabilmente in allarme, e più si avvicina all'uscita più capisce che qualcosa non va. Uno sguardo alla strada davanti a lei le conferma quello che mai avrebbe potuto immaginare: gli scoppi di poco prima non erano petardi e nemmeno palloncini che scoppiavano, ma bensì spari, e il lastricato è cosparso di corpi inermi.
Il suo sguardo corre tra i corpi straziati e suo figlio, e non rimane altro che prendere in braccio suo figlio e scappare: sa che non potrà fermarsi fino a quando lei e il suo piccolo saranno al sicuro, e così per tre ore corre, si nasconde e tenta il tutto per tutto per sopravvivere.
Tre ore per nascondersi, tre ore per scappare... Tre ore per sopravvivere.

Da quando ho letto la trama di questo libro ho desiderato ardentemente leggerlo ed ho vissuto la lettura con tensione, ed a tratti angoscia.
Questa è una storia attuale ora più che mai, e sicuramente in un altro momento storico, nonostante la storia sia coinvolgente, non mi avrebbe toccato così tanto. 

E' una bella giornata quando la nostra Joan decide di portare il suo piccolo Lincoln allo zoo, alcune ore spensierate, di gioia e di amore profondo tra lei e suo figlio; una giornata come tante fino a che un gruppo di pazzi armati entra nello zoo ed inizia a sparare all'impazzata uccidendo tutti coloro che si trovano lì.
Joan è la protagonista assoluta del romanzo, anche se alcuni capitoli sono narrati da alcuni degli altri protagonisti secondari che danno una visione più ampia di tutto quello che accade all'interno dello zoo; i protagonisti secondari sono tutti personaggi che, per un motivo o per l'altro si trovano dentro allo zoo bloccati, chi come vittima e chi invece come carnefice. Questi cambi di punti di vista sono necessari per creare un quadro più ampio alla storia di base della nostra coppia di veri protagonisti, accompagnandoci nella spiegazione dei motivi che possono aver portato gli assassini ad agire e puntando la luce sulle dinamiche psicologiche e di logica di tutti coloro costretti a giocare a questo folle nascondino mortale.
Probabilmente se ci fosse stato qualche capitolo in più narrato dai malviventi la situazione e le motivazioni sarebbero sicuramente state più chiare e avrebbero dato qualche risposta in più al lettore.


«Ci uccideranno?»
Lo sente respirare. Sembra che il suo respiro si senta più delle parole. Vorrebbe riuscire a vedergli il viso.
«Potrebbero» gli risponde. «Se ci trovassero. Ma non ci troveranno.»
Sente il calore di suo figlio premuto contro di lei dall’anca alla spalla. Lui dice anche qualcos’altro, troppo piano – troppo piano! – e lei si china su di lui per capire.
«Cosa?» sussurra.
«Se ci uccidono, i nostri corpi vanno in paradiso?»
«Sono le anime che vanno in paradiso.»
«Ah, già» dice in un soffio. «E i corpi restano qui?»
«Sì. Ma non ne sentiamo la mancanza. La parte importante è l’anima.»
«Ma l’anima non la vediamo. Non la tocchiamo.»
«Adesso no» risponde lei.

Joan è una donna premurosa ed una mamma amorevole capace di fare qualsiasi cosa per salvare il suo bambino; dopo un primo istante di smarrimento la sua capacità logica e il suo sangue freddo hanno la meglio e la decisione è presa: caricarsi in braccio il suo bambino, scappare e analizzare, attraverso i ricordi delle precedenti visite allo zoo, quali siano i luoghi migliori per nascondersi ed uscire incolumi da una situazione inimmaginabile.
Le sue decisioni sono calcolate, pensate con una lucidità e freddezza invidiabile, anche se a volte non le ho capite a pieno e non sono stata concorde con alcune di esse, come quella di abbandonare il cellulare e perdere così la possibilità di rimanere in contatto con il mondo esterno, con suo marito e con la polizia; c'è comunque da dire che stiamo parlando di una madre spaventata e non di un militare addestrato a pensare con freddezza e quindi nonostante alcune delle sue decisioni non mi abbiano convinta a pieno non posso assolutamente giudicarla, poichè probabilmente io non sarei stata nemmeno capace di mettere un piede davanti all'altro senza andare nel panico.
Lincoln è un bambino di quattro anni dalla spiccata intelligenza e curiosità, oltre che sensibile ed ubbidiente. I supereroi sono la sua passione, e passa il suo tempo a fantasticare sulle loro avventure.

La scrittura e lo stile sono avvincenti, acuti e le tre ore che vengono raccontate in queste quasi 300 pagine sono piene di suspense, tensione, angoscia e paura intramezzate da momenti di profondo coraggio, istinto insuperabile e desiderio di sopravvivenza.
Nonostante un inizio un po' lento il romanzo carbura bene e la seconda parte è decisamente coinvolgente. La tensione va e viene ad ondate, e colpisce dritto nello stomaco.
Più le pagine scorrono e più ci addentriamo in un'escursione tra il legame madre-figlio costellato di momenti di profondo amore e fiducia, attraverso i pensieri di Joan, che sono realistici ed intensi e fondono un'importante componente emotiva ed umana ad un thriller dove l'animalità ha il sopravvento. 


In conclusione, il romanzo mi ha molto colpito, lasciandomi un senso di angoscia persistente legato al fatto che la nostra società è martoriata ogni giorno da uomini senza morale, dei veri animali, capaci di puntare un'arma addosso a persone innocenti.
Un romanzo ricco di mistero, adrenalina e angoscia apprezzabile da tutti coloro che non hanno paura di lanciarsi a capo fitto nel baratro di ansia che un romanzo può "regalarti".

QUANTO SIETE CURIOSI DI LEGGERE QUESTO ANGOSCIANTE ROMANZO?
NON SIETE ANCORA CONVINTI?
CORRETE A LEGGETE LE RECENSIONI DELLE ALTRE INVITATE A QUESTO REVIEW PARTY!


Chiara❤

Nessun commento:

Posta un commento